venerdì 5 ottobre 2012

Emily Dickinson



Il Passato
-Emily  Dickinson

E' una curiosa creatura il passato
Ed a guardarlo in viso
Si può approdare all'estasi
O alla disperazione.

Se qualcuno l'incontra disarmato,
Presto, gli grido, fuggi!
Quelle sue munizioni arrugginite
Possono ancora uccidere!


Che sia l'amore tutto ciò che esiste
-Emily  Dickinson

Che sia l'amore tutto ciò che esiste
È ciò che noi sappiamo dell'amore;
E può bastare che il suo peso sia
Uguale al solco che lascia nel cuore.


Alcuni dicono che
-Emily  Dickinson

Alcuni dicono che
quando è detta,
la parola muore.
Io dico invece che
proprio quel giorno
comincia a vivere

Canzone
-Emily  Dickinson

Fa ch'io per te sia l'estate
Quando saran fuggiti i giorni estivi!
La tua musica quando il fannello
Tacerà e il pettirosso!

A fiorire per te saprò sfuggire alla tomba
Riseminando il mio splendore!
E tu coglimi, anemone,
Tuo fiore per l'eterno!

Per un istante d'estasi
-Emily  Dickinson

Per un istante d'estasi
Noi paghiamo in angoscia
Una misura esatta e trepidante,
Proporzionata all'estasi.

Per un'ora diletta
Compensi amari d'anni,
Centesimi strappati con dolore,
Scrigni pieni di lacrime.

Il vento
-Emily  Dickinson

Come la luce,
Delizia senza forma -
E come l'ape,
Melodia senza tempo -

Come i boschi,
Segreto come brezza
Che, senza frasi, agita
Gli alberi più superbi -

Come il mattino,
Perfetto sul finire,
Quando orologi immortali
Suonano mezzogiorno!

Il mistero del dolore
-Emily  Dickinson

C'è un vuoto nel dolore:
Non si può ricordare
Quando iniziò, se giorno
Ne fu mai libero.

Esso è il proprio futuro
E i suoi infiniti regni
Contengono il passato,
Illuminato a scorgere
Nuove età di dolore.


Se io potrò impedire
-Emily  Dickinson

Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano-
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena-

o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.

E' poca cosa il pianto
-Emily  Dickinson

E' poca cosa il pianto
Sono brevi i sospiri
Pure, per fatti di questa misura
Uomini e donne muoiono!

Conosco vite della cui mancanza
-Emily  Dickinson

Conosco vite della cui mancanza
non soffrirei affatto -
di altre invece ogni attimo di assenza
mi sembrerebbe eterno.

Sono scarse di numero - queste ultime -
appena due in tutto -
le prime molto di più di un orizzonte
di moscerini.


La speranza è un essere piumato
-Emily  Dickinson

La speranza è un essere piumato
che si posa sull'anima,
canta melodie senza parole e non finisce mai.
La brezza ne diffonde l'armonia,
e solo una tempesta violentissima
potrebbe sconcertare l'uccellino
che ha consolato tanti.

L'ho ascoltato nella terra più fredda
e sui più strani mari.
Eppure neanche nella necessità
ha chiesto mai una briciola - a me.

O frenetiche notti!
-Emily  Dickinson

O frenetiche notti!
Se fossi accanto a te,
Queste notti frenetiche sarebbero
La nostra estasi!

Futili i venti
A un cuore in porto:
Ha riposto la bussola,
Ha riposto la carta.

Vogare nell'Eden!
Ah, il mare!
Se potessi ancorarmi
Stanotte in te!


Fra le mie dita tenevo un gioiello
-Emily  Dickinson

Fra le mie dita tenevo un gioiello
Quando mi addormentai.
La giornata era calda, era tedioso il vento
E dissi "Durerà".

Sgridai al risveglio le diata inconsapevoli
La gemma era sparita.
Ora solo un ricordo di ametista
A me rimane


Il Paradiso non è più lontano
-Emily  Dickinson

Il Paradiso non è più lontano
Della camera accanto -
Se in quella camera un amico attende
Felicità o rovina.
Che forza c'è nell'anima
Che riesce a sopportare
L'accento di un passo che si appressa -
una porta che si apre.

Ha una solitudine lo spazio
-Emily  Dickinson

Ha una solitudine lo spazio
Solitudine il mare
Solitudine la morte
Ma queste saranno compagnie
In confronto a quel punto più profondo
Segretezza polare,
Un'anima davanti a se stessa:
Infinità finita

Autunno
-Emily  Dickinson

Sono più miti le mattine
E più scure diventano le noci
E le bacche hanno un viso più rotondo,
La rosa non è più nella città.

L'acero indossa una sciarpa più gaia,
E la campagna una gonna scarlatta.
Ed anch'io, per non essere antiquata,
Mi metterò un gioiello.

Quella vita che fu tenuta a freno
-Emily  Dickinson

Quella vita che fu tenuta a freno
Troppo stretta e si libera,
Correrà poi per sempre, con un cauto
Sguardo indietro e paura delle briglie.
Il cavallo che fiuta l'erba viva
E a cui sorride il pascolo
Sarà ripreso solo a fucilate,
Se si potrà riprenderlo.

L'acqua è insegnata dalla sete
-Emily  Dickinson

L'acqua è insegnata dalla sete.
La terra, dagli oceani traversati.
La gioia, dal dolore.
La pace, dai racconti di battaglia.
L'amore da un'impronta di memoria.
Gli uccelli, dalla neve.

Ella giaceva come se per gioco
-Emily  Dickinson

Ella giaceva come se per gioco
la sua vita se ne fosse andata
in un balzo, decisa a ritornare,
però non così presto.

Le sue braccia felici abbandonate,
come se nella pausa del trastullo avessero scordato
per un attimo di riprendere il gioco.

I suoi mobili occhi semiaperti,
come se in essi la loro padrona
ancora scintillasse, solamente
per burlarsi di voi.

Il suo mattino lì, dietro la porta,
a escogitare un modo - son sicura -
per forzare il suo sonno
così lieve e profondo.

Un sepalo, un petalo e una spina
-Emily  Dickinson

Un sepalo, un petalo e una spina
In un comune mattino d'estate,
Un fiasco di rugiada, un'ape o due,
Una brezza,
Un frullo in mezzo agli alberi -
Ed io sono una rosa!


Cuore lo dimenticheremo!
-Emily  Dickinson

Cuore lo dimenticheremo!
Tu e io stanotte!
Tu dimentica il calore che ti ha dato,
io scorderò la luce!

Quando avrai finito, te ne prego,
dimmelo, così che io cominci!
Presto, presto! Potrei pensare a lui
mentre tu perdi tempo!

Quando la notte è quasi terminata
-Emily  Dickinson

Quando la notte è quasi terminata
e l'alba è tanto vicina
che possiamo toccare gli spazi -
è ora di lisciarsi i capelli

e preparare le fossette nelle guance -
e stupirsi di esser stati in pena
per quella vecchia, svanita mezzanotte -
che ci atterrì soltanto per un'ora.

Portare la nostra parte di notte
-Emily  Dickinson

Portare la nostra parte di notte,
la nostra parte di mattino.
Di immensa gioia riempire il nostro spazio,
il nostro spazio riempire di disprezzo.

Qui una stella, là un'altra stella.
Qualcuno smarrisce la via!
Qui una nebbia, là un'altra nebbia.

Poi, il giorno!

Vi son cose che volano
-Emily  Dickinson

Vi son cose che volano
Uccelli, ore, calabroni:
Non è per queste l'elegia.

Vi son cose che restano -
Il dolore ed i monti e l'eterno.
Nemmeno queste a me si addicono.

Altre sostano e sorgono.
Posso spiegare i cieli?
Com'è immoto l'enigma!


Se più non fossi viva
-Emily  Dickinson

Se più non fossi viva
Quando verranno i pettirossi,
Date a quello con la cravatta rossa
Per ricordo una briciola.

Se non potessi ringraziarvi
Perchè immersa nbel sonno,
Sappiate che mi sforzo
Con le mie labbra di granito!


Buongiorno, mezzanotte
-Emily  Dickinson

Buongiorno, mezzanotte.
Torno a casa.
Il giorno si è stancato di me:
come potevo io - di lui?
Era bella la luce del sole.
Stavo bene sotto i suoi raggi.
Ma il mattino non mi ha voluta più,
e così, buonanotte, giorno!

Posso guardare, vero,
l'oriente che si tinge di rosso?
Le colline hanno dei modi allora
che dilatano il cuore.

Tu non sei così bella, mezzanotte.
Io ho scelto il giorno.
Ma, ti prego, prendi una bambina
che lui ha mandato via.


Per fare un prato occorrono un trifoglio ed un'ape
-Emily  Dickinson

Per fare un prato occorrono un trifoglio ed un'ape, -
Un trifoglio ed un'ape
E il sogno.
Il sogno può bastare
Se le api sono poche.


E se dicessi che non aspetterò!
-Emily  Dickinson

E se dicessi che non aspetterò!
E se forzassi il cancello di carne
e passandolo corressi verso di te!
E se limassi questo corpo mortale,
vedessi dove duole - è sufficiente -
e camminassi nella Libertà!
Non potranno piu' prendermi, mai piu'!
Chiamino pure le prigioni e implorino i fucili, insensati ormai per me,
come il riso di appena un'ora fa,
o i pizzi, o il circo,
o chi è morto ieri.

Molta follia è divino buon senso
-Emily  Dickinson

Molta follia è divino buon senso
per chi sa vedere.
Molto buon senso, completa la follia.
Ma è la maggioranza che prevale,
in questo come in tutto il resto.
Acconsenti? Sei sano di mente.
Obietti? Se pericoloso, e certo
si farà bene a incatenarti subito.

Rifletto: il mondo è breve
-Emily  Dickinson

Rifletto: il mondo è breve
e l'angoscia - assoluta -
molti soffrono.
E con questo?

Rifletto: potremmo morire -
la vitalità più intensa
non può impedire il decadimento.
E con questo?

Rifletto: un giorno in cielo
in qualche modo sarà tutto uguale -
qualche nuova equazione sarà data.
E con questo?

Le cortesie più piccole
-Emily  Dickinson

Le cortesie più piccole
- un fiore o un libro -
piantano sorrisi come semi
che germogliano nel buio.

Confusa solo per un giorno o due
-Emily  Dickinson

Confusa solo per un giorno o due
imbarazzata - ma non spaventata -
camminando nel mio giardino, incontro
una ragazza del tutto inaspettata.

Fa un cenno, ed appaiono foreste -
ogni cosa comincia ad un suo invito.
In un tale paese certamente
io non sono mai stata.

Quando sento la parola "fuga"
-Emily  Dickinson

Quando sento la parola "fuga"
il mio sangue scorre piu' veloce,
sorge in me improvvisa la speranza
e son pronta a volare.
Quando sento dire di prigioni
distrutte da soldati,
come un bambino scuoto le mie sbarre
invano, ancora invano.

Lento discendi, o Paradiso!
-Emily  Dickinson

Lento discendi, o Paradiso!
Labbra a te non avvezze
Timidamente delibano i tuoi gelsomini,
Come l'ape stremata
Che giunge tardi al fiore,
Ronza intorno alla sua stanza,
Conta il nettare,
Entra, e si perde tra i profumi.

La fama è un'ape
-Emily  Dickinson

La fama è un'ape.
Ha un canto
e un pungiglione
Ah, ma anche le ali.

Il sole tramontava, continuava
-Emily  Dickinson

Il sole tramontava, continuava
a tramontare,e io non percepivo
sul villaggio i colori della sera,
di casa in casa era mezzogiorno.

Il giorno si attenuava, continuava
ad attenuarsi, non c'era rugiada
sull'erba: si posava sulla fronte
e poi mi si spargeva sopra il viso.

Dormivano i miei piedi, continuavano
a dormire, ma le dita eran sveglie,
e tuttavia, perchè un così lieve
suono veniva dalla mia sembianza?

Conoscevo bene la luce, prima,
e non la posso più vedere adesso.
Questo è morire, e io sto morendo
ma non ho paura di saperlo.

Mio - per diritto della bianca elezione!
-Emily  Dickinson

Mio - per diritto della bianca elezione!
Mio - per sigillo regale!
Mio - per segno della rossa prigione che le sbarre non potranno occultare!
Mio - qui - nella visione e nel divieto!
Mio - per l'annullamento della tomba -
intestato e ratificato -
delirante contratto!
Mio - nel trascorrere dei secoli.


Il mormorio di un'ape
-Emily  Dickinson

Mi incanta il mormorio di un'ape -
qualcuno mi chiede perchè -
più facile è morire che rispondere.
Il rosso sopra il colle annulla la mia volontà -
se qualcuno sogghigna stia attento
- perchè Dio è qui - questo è tutto.
La luce del mattino mi eleva di grado -
se qualcuno mi chiede come -
risponda l'artista che mi tratteggiò così.


La fiamma rossa - è il mattino -
-Emily  Dickinson

La fiamma rossa - è il mattino -
la viola - il mezzogiorno -
il giallo- il tramonto
e dopo è il nulla.

Ma a sera infinite scintille
rivelano la vastità bruciata -
il territorio d'argento
non ancora distrutto.

Nuovi piedi percorrono il giardino
-Emily  Dickinson

Nuovi piedi percorrono il giardino,
nuove dita smuovono la zolla -
un trovatore sopra l'olmo
tradisce la solitudine.

Nuovi bambini giocano sul prato
nuovi stanchi dormono di sotto -
torna ancora la pensosa primavera
e torna ancora la neve - puntuale.

miei fiori son per i prigionieri
-Emily  Dickinson

I miei fiori son per i prigionieri,
Occhi velati dalla lunga attesa,
Dita cui fu negato cogliere,
Pazienti fino al Paradiso.

Per questi, se potranno sussurrare
Dell'alba e di brughiere,
Non hanno altro messaggio,
E non ho altra preghiera.

Morii per la Bellezza, e non appena
-Emily  Dickinson

Morii per la Bellezza, e non appena
mi ebbero accomodata nella tomba
un uomo morto per la Verità
venne deposto nella stanza attigua.

Mi chiese piano perchè fossi morta.
"Per la Bellezza", gli risposti pronta,
"Io per la Verità", soggiunse lui.
"Sono una cosa sola, siam fratelli".

Come parenti incontratisi una notte,
conversammo da una stanza all'altra,
finchè il muschio ci raggiunse le labbra,
ricoprendo per sempre i nostri nomi.

Lessi la mia sentenza con fermezza
-Emily  Dickinson

Lessi la mia sentenza con fermezza -
la controllai per essere sicura
di non aver frainteso
nella clausola finale
la data e la forma della vergogna -
e poi la frase
"Dio abbia misericordia" dell'anima -
i giurati si espressero così.

Cercai di abituare la mia anima
alla sua fine, perchè in quel momento
non le sembrasse estranea l'agonia -
ma lei e la morte, fatta conoscenza,
s'incontrassero tranquille, come amiche -
salutandosi e passando senza un cenno -
e lì si concludesse la faccenda.

Si addicono le perle al suo bel petto
-Emily  Dickinson

Si addicono le perle al suo bel petto
ma io non so pescarle.
Regale è la sua fronte,
ma non ho una corona.
Il suo cuore aspira ad una casa,
ma io - un passerotto - costruisco
il mio perenne nido
tenero di ramoscelli e spago.

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